Per merci che provengono da paesi extraeuropei bisogna pagare i dazi doganali, mentre anche le importazioni sono soggette all’IVA. In questo articolo ti diamo qualche ragguaglio sull’IVA sulle importazioni, dazi doganali, rimborsi IVA e altri concetti riguardanti l’importazione di merci, sia da parte di privati che di aziende, trasportati fisicamente o acquistati online.

Che cosa si intende per importazione?

Da quando è stato costituito il Mercato Unico Europeo e sono state abolite le frontiere doganali tra i paesi membri dell’UE, il concetto di importazione si riferisce unicamente all’introduzione di beni di provenienza extracomunitaria. Se il bene proviene da un paese al di fuori dell’Unione Europea, occorre pagare l’imposta di importazione, che è riscossa dalle dogane al momento dell’importazione sotto forma di dazio doganale.

Infatti, i paesi europei sono collegati in un unico spazio doganale e vige la libera circolazione di persone e capitali, per cui non è necessario effettuare dichiarazioni, salvo per alcuni prodotti e se superano determinate quantità (come tabacco, alcol, ecc.). Al contrario, i beni introdotti in Italia da paesi extracomunitari sono considerati a tutti gli effetti importazioni, a meno che non siano già stati messi in commercio in un altro dei paesi dell’UE.

Ripercussioni delle tasse sulle importazioni per gli acquirenti

Tutte le volte che ti rechi in un paese al di fuori dell’Unione Europea, dovresti dichiarare la merce che supera un determinato valore, onde evitare di dover pagare le tasse sul prodotto al ritorno in mancanza della ricevuta di acquisto o della dichiarazione doganale. Infatti, in assenza di appropriata documentazione la merce risulterà acquistata all’estero e quindi si applicherà il dazio doganale.

Se hai con te soltanto merce di modesto valore nel bagaglio a mano, basta una dichiarazione verbale alla dogana del paese di partenza, a cui seguirà il rilascio da parte dell’autorità doganale di una dichiarazione che certifica il possesso della merce alla partenza. Basterà conservare la ricevuta per evitare inconvenienti al tuo rientro.

Se però acquisti dei beni durante la tua permanenza in un paese extraeuropeo, al di sopra di determinati limiti di valore (i beni non vanno dichiarati se il loro valore complessivo è inferiore ai 430 euro, o 300 per i viaggi via terra o 150 per i minori al di sotto dei 15 anni) è obbligatorio dichiarare tali beni e pagare il dazio doganale.

Quando occorre pagare i dazi doganali e l’IVA sull’importazione?

Per legge il dazio doganale è un’imposta di consumo che le società e gli individui devono pagare per importare merci da paesi terzi. Quindi non importa se una persona ha ordinato un nuovo gioco dal Giappone o un negozio di elettronica acquisti nuovi smartphone dagli Stati Uniti, poiché entrambi sono tenuti a pagare il dazio doganale. L’imposta sulle vendite all’importazione diventa esigibile al valico di frontiera legale delle merci. Quindi se una società assume un’agenzia di spedizione per trasportare le merci insieme alle formalità associate, questo fornitore di servizi pagherà il dazio doganale per poi richiedere il relativo rimborso al suo cliente.

N.B.

In generale, il dazio doganale viene applicato solo all’importazione di merci provenienti da paesi terzi, ossia tutti i paesi che non fanno parte dell’Unione Europea. Tuttavia, vi sono delle eccezioni: alcuni territori, pur appartenendo a Stati membri dell’UE, sono esclusi dal territorio doganale dell’Unione. Tra questi rientrano, ad esempio, le isole Helgoland e il territorio di Büsingen in Germania, il Monte Athos in Grecia, Livigno in Italia e le acque del lago di Lugano nella zona tra Ponte Tresa e Porto Ceresio in Italia.

Attenzione agli acquisti online: quando bisogna pagare il dazio doganale?

Anche i beni acquistati su internet sono soggetti ad adempimenti di natura doganale e fiscale. Perciò è necessario prestare particolare attenzione quando si ordina online e questo vale sia per le persone fisiche che per le imprese. Si dovrebbe sempre controllare da quale paese provengono effettivamente i beni ordinati. Se un negozio online opera in Francia o in Germania, ad esempio, e spedisce le sue merci da lì, non devi preoccuparti dei dazi doganali sia se sei un privato o un’azienda. Tuttavia, se tale negozio consente che le sue merci siano spedite da un paese che non appartiene all’UE, come gli Stati Uniti, allora il destinatario deve pagare il dazio doganale sulle merci presso l’ufficio doganale.

N.B.

Se ad esempio ordini articoli di valore superiore ai 22 e fino ai 150 euro e li fai consegnare in Italia, la spedizione avviene senza dazi doganali, ma si applica comunque l’IVA sulle importazioni, che non vale soltanto per beni con un valore al di sotto dei 22 euro. Si conteggia sempre l’importo totale della fattura, comprese le spese di spedizione. Queste esenzioni non si applicano alle bevande alcoliche, ai profumi e al tabacco. Per maggiori informazioni consulta la FAQ del sito ufficiale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Come si calcolano il dazio doganale e l’IVA sull’importazione?

Il dazio doganale viene calcolato applicando un’aliquota (percentuale) sul valore in dogana della merce ed è variabile a seconda del tipo. Questo valore comprende:

  • Costo della merce (prezzo pagato al fornitore)
  • Spese di trasporto fino al primo punto d’ingresso nell’UE
  • Assicurazione (se applicabile)

Invece, l’IVA sull’importazione si calcola in base al valore del prodotto, le spese di spedizione e il dazio doganale. Il tasso è quello solito del 22%, ma può essere ridotto per alcuni beni al 4 o al 10%.

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Quando è previsto il rimborso dell’IVA sull’importazione

In determinate condizioni è possibile chiedere il rimborso dell’IVA sull’importazione. Devono essere però soddisfatti precisi requisiti, tra cui:

  • l’acquirente deve risiedere fuori dall’Unione Europea;
  • il valore complessivo dei beni deve superare i 70 euro (IVA inclusa);
  • la merce deve essere trasportata fuori dall’Unione Europea entro tre mesi dalla data di acquisto;
  • la fattura o il modulo di rimborso convalidato dalla dogana deve essere restituito al venditore italiano entro quattro mesi dall’acquisto.

Tale rimborso si effettua presso il venditore italiano oppure presso le società tax free che corrispondono l’IVA immediatamente e in contanti nel momento in cui la merce lascia il territorio italiano o comunitario. In questo caso non è quindi necessario rispedire la fattura al venditore, ma potrebbero essere applicate commissioni sull’importo rimborsato. Questa procedura è possibile nei principali aeroporti italiani e in alcuni punti di frontiera. Tuttavia, il rimborso dell’IVA non viene mai effettuato direttamente alla dogana.

Ti preghiamo di osservare la nota legale relativa a questo articolo.

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